Amando mi sono sentita amata

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Amando mi sono sentita amata

Ho avuto la fortuna di avere una piacevole chiacchierata con un’amica, l’estate scorsa; fu lei a propormi l’opportunità dell’alternanza scuola-lavoro all’Associazione Kim. Oggi, ripensandoci, mi considero fortunata per le tante cose belle che porto nel cuore. L’esperienza nel Centro d’Accoglienza si è rivelata come un vero e proprio periodo di vacanza, grazie al quale ho potuto staccare da quella vita che spesso si rivela frenetica, alienante e che il più delle volte ci fa distogliere lo sguardo dalle cose importanti.

Non posso negare che sia stato un periodo impegnativo dal punto di vista fisico e mentale. Ma quando ci sono cose belle di mezzo, si è felici di “versare sangue e sudore”, perché se non c’è fatica non si può pretendere “vittoria”. In quei giorni la mia vittoria non sono certo stati i crediti scolastici che l’alternanza scuola lavoro prevedeva, ma piuttosto i sorrisi genuini regalatimi dai bambini. I loro sorrisi riuscivano a farmi stare bene, perché esprimevano gratitudine, speranza, spensieratezza, sincerità e purezza. Cose semplici ma vere. Cose che, se colpiscono il cuore, non fanno male, ma lo accarezzano.

Spesso cerchiamo la felicità nelle “cose grandi”, ma poi ci rendiamo conto che la quotidianità ci fa doni inaspettati. Mi è capitato di cercare “l’acqua” quando in tasca avevo l’intero “mare”. Dopo aver conosciuto i bambini di KIM mi sono resa conto di quel “mare” che non avevo mai guardato ma solo distrattamente intravisto.

In quei giorni non mi sono sentita come colei che DOVEVA…  Non sentivo di essere un’operatrice che aiutava i suoi utenti, piuttosto mi sono sentita un’amica, una sorella maggiore e una persona che, amando, sentiva di  venire amata.

Lì nessuno è migliore o peggiore, lì nessuno è più bravo o meno bravo, lì nessuno è più bello o meno bello di nessun altro. Perché lì non esiste nessun più e nessun meno; lì esistono esseri umani che nel semplicemente esserlo, sono meravigliosi.

Lì ho imparato che la mia felicità e il mio benessere non sono cose poi così tanto scontate poiché sono molti coloro che dovrebbero piangere per le tante difficoltà della vita e hanno invece il coraggio di sorridere. È questo che mi fa considerare questi ragazzi speciali: la loro forza, la loro prontezza nel combattere contro le difficoltà della vita e, alla fine, uscirne vincitori.

Ora so che sorridere non è un’arma per vincere la vita, ma la rende più dolce, come una caramella, soprattutto se il sorriso è di un bambino.
Grazie di tutto casa di Kim!

Angelica, 17 anni, frequenta l’Istituto romano Edmondo De Amicis, Indirizzo Socio Sanitario. L’estate scorsa ha trascorso tre mesi alla Casa di KIM.