Nella Baita del Silenzio

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Nella Baita del Silenzio

 

Vi ricordate della “Baita del Silenzio“?

Quello spazio presso l’Associazione Kim aperto a tutte le fedi religiose per la preghiera e la meditazione? Ormai dal mese di dicembre scorso, il primo venerdì di ogni mese, la Baita è divenuto un luogo dove gli ospiti del Centro di Accoglienza, mamme e bambini, ma anche volontari e residenti nel quartiere si ritrovano: un appuntamento per stare insieme e pregare.

Tre, fino ad oggi, i temi affrontati. La Luce, la Speranza, la Fraternità. Ciascuno di questi argomenti è stato presentato attraverso il Corano e il Vangelo, grazie ai loro ministri che hanno aiutato i presenti nelle meditazioni. Canti e piccole attività hanno contribuito a vivere insieme questi momenti in un clima di serenità e di gioia.

Luce 
“Dio è luce in cielo e sulla terra” – recita il Corano nella sura XXIV An-Nur: la luce, verso 35. “La sua luce è come quella di una lampada collocata in una nicchia. La lampada è rinchiusa in un cristallo, è come una stella dallo splendore abbagliante ed è accesa dall’olio di un ulivo benedetto … Luce su luce è Dio. Egli guida chi ama verso la sua luce”.

E poi, “Sperare significa aver la forza di rinnovare il mondo. È l’atteggiamento di colui che, nonostante le difficoltà e le sofferenze della sua vita, non lascia spegnere la luce che lo guida” – scriveva Don Tonino Bello.

Peter Van Der Meer (1880/1970, poeta e scrittore olandese, divenne monaco e sacerdote) ci ha lasciato questo bel testo, proposto per riflettere sulla Fraternità: “Non ti pare meraviglioso?” – scrive Van Der Meer – “Io non ti conoscevo, tu ignoravi la mia esistenza. E se le nostre strade non si fossero mai incontrate? Pensa; e se le strade della vita sulle quali noi camminiamo non si fossero mai incontrate? Una inezia, un ostacolo qualunque, e noi saremmo rimasti lontani, non ci saremmo conosciuti mai. Sono talmente convinto che era necessario che noi ci incontrassimo che questo pensiero mi fa paura. Dovevamo incontrarci, perché Qualcuno ci guidava.”

In un mondo dove sembra regnare sempre più lo scontro dell’uno contro l’altro, dove sembra prevalere il senso di solitudine e di sconforto di fronte a tante avversità, lo stare insieme, nel silenzio e nel raccoglimento di questa Baita, aiuta a ringraziare il Padre comune per tutto ciò che abbiamo ricevuto.

(Livia Fiorentino) 

Speranza

Grande protagonista del secondo incontro è stata  la Speranza, celebrata dalle parole dell’Imam Abdul Bassite e di Padre Paolo, che hanno omaggiato gli ospiti e gli amici dell’Associazione KIM con dei versetti presi rispettivamente dal Corano e dalle lettere di San Paolo in un ambiente caldo e accogliente aperto a tutti.

Senza barriere di nessun tipo, senza discriminazioni o pregiudizi, tra arcobaleni, risate e riflessioni i partecipanti, dai più grandi ai più piccini, hanno potuto assistere alla celebrazione di riti religiosi differenti aprendo i loro orizzonti al “diverso”, come dice Lucia, una delle volontarie.

“L’incontro è stato indubbiamente toccante – racconta Giulia, impegnata quest’anno nel servizio civile – vorrei che quel clima di fratellanza tra religioni si potesse proiettare all’esterno, perché è così che dovremmo vivere.”
Un mondo senza muri è possibile? Questi bambini sono il futuro ed a loro aspetta la scelta, a noi il compito di dare loro le basi per far sì che avvenga.

(Eleonora Magagnini, volontaria del Servizio Civile Nazionale)