La Storia di Tatev
Quando Tatev ha incominciato a stare male, la diagnosi di leucemia è arrivata in fretta e, con questa, una certezza evidente: in Armenia, il suo Paese, la speranza di farcela era quasi nulla.
Bisognava andare all’estero per le cure necessarie e l’Associazione KIM si è subito resa disponibile per accoglierla e seguirla nel percorso delle cure.
“La prima volta che ho visto la bambina e sua madre Ani – racconta Laura, una volontaria – è stato all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Arrivate da poco a Roma avevano già iniziato le prime fasi del percorso terapeutico ed erano spaesate e impaurite. Con il traduttore automatico ho provato a parlare un po’ con loro, ma Tatev diceva solo “sono tanto triste, mi manca papà. E Ani si sforzava di non piangere”.
Da quell’incontro sono passati due anni, tante lacrime e un verdetto di trapianto, come unica soluzione possibile.
Tatev e Ani hanno ricominciato a sorridere un po’ alla volta, con l’aiuto di volontari e operatori e, soprattutto, con il procedere delle cure: il padre, unico donatore compatibile, le ha raggiunte alcuni mesi dopo per il trapianto e, da lì, tutto è cambiato…fino alla dichiarazione dei medici: la malattia è in rapida regressione!
Oggi, a due anni di distanza, la bambina è tornata a casa con la sua famiglia e, di tanto in tanto, torna a Roma nella sua seconda casa, l’Associazione KIM, per i normali controlli.
Tutto procede per il meglio e Tatev è tornata alla sua vita di sempre, fra la scuola e gli amici.
Questo Natale🎄aiuta i bambini che, come Tatev, rischiano di non avere un domani.
👉 Dona ora