Da alcuni giorni, nella nostra Associazione, c’è un bambino scappato da Gaza insieme alla madre. L’impronta dell’orrore è nel suo corpo e nella sua mente. È il secondo bambino sfuggito allo sterminio del popolo palestinese, che accogliamo in questi mesi. Una terza bambina ferita ci era stata segnalata ma non c’è stato modo di farla arrivare in Italia e non ne sappiamo più niente. Ce la metteremo tutta per tutelare e offrire un contesto di quotidianità serena a questa famiglia distrutta. Dal nostro osservatorio di realtà che accoglie bambini in emergenza sanitaria, spesso provenienti da Paesi in guerra, abbiamo in questi mesi assistito impotenti al genocidio in corso a Gaza. Pensavamo di aver visto tutto. E invece.
Facciamo nostre le parole di pochi giorni fa della segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, Ne riportiamo un estratto. (Qui il testo integrale: https://www.amnesty.it/la-decisione-israeliana-di-assumere-il-controllo-di-gaza-city-e-oltraggiosa/):
“Proprio mentre pensavamo di aver già assistito alle parti più crudeli e più dolorose di questo genocidio, col continuo e aumentato ricorso alla fame come metodo di guerra, il piano per aumentare le operazioni militari a Gaza City indica invece che il peggio deve ancora arrivare”.
“La comunità Internazionale, in particolare gli alleati di Israele tra cui l’Unione europea e i suoi stati membri, non possono stare a guardare tra vuote banalità e condanne che costituirebbero un’ulteriore cortina fumogena per permettere agli orrori del genocidio israeliano di proseguire. Gli stati devono urgentemente sospendere tutti i trasferimenti di armi, adottare sanzioni mirate e porre fine a ogni rapporto con entità israeliane che possa contribuire al genocidio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza”.